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Vaticinia, seu, Praedictiones illustrium virorum, 1600

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RVOTA DELB. GIVDOCO PALMERIO, Il qual effendo vicino a morte nel Monte della Vergine, l'anno Quarto del Ponteficato di Giulio Terzo a gli otto di Febraio, cosi predise di XVI. Pontefici. - PRIMO Doppo le porte dell'allegrezza chiuse, uscira fuori da un'aspro monte, un Ceruo, il quale per la malitia de gli huomini, subito si marcira. II. Come un Leone sottonascera, il quale nel seggio di Pietro sedera, oue percotendo i cattiui la spada, uartamente la sua Stella s'ecclissera. III. Le Colombe nell'altezza dell'odore de' Gigli, nudriscono il pastore, il quale con una prudenza di serpente, allegrera la Chiesa, & con le reti roinera gli iniqui. IIII. Con l'auspitio de i cieli il Leone con felice corso sotto il manto di S. Pietro si riposera. V. Vn'huomo da bene dal Boscovenira fuori, per salute delle genti, e della Chiesa di Dio, & con la pace, pieta di giustitia, e religione sara esaltato. VI. Nel circuito della tua mensa, sotto la Croce di Ceruo, si allegreranno, & ad essi reccomandato sara l'ouile di Christo, accio nell'odore della soauita dell'uno, e dell'altro elemento, salutifere cose godi. VII. Da Lombardia uerra il Pastore, il quale con fortezza delletorri, circondera il suo seggio, saluera la Croce, & i pericoli della Chiesa serrera. Nella
 
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